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Recensione

Non possiamo negarlo: benché lo sfondo non sia vacanziero, siamo di fronte a un “cinepanettone” in piena regola, non foss’altro che per l’apporto in sede di sceneggiatura della Premiata Ditta Fratelli Vanzina.

Niente di nuovo o imprevedibile, insomma, a onta della bravura del “legale” Gigi Proietti e del “carabiniere” Vincenzo Salemme, che mentirebbero chiaramente altri lidi (dell’“ipocondriaco” Boldi non saranno mai in discussione le doti comiche, bensì le scelte artistiche).

Le esili tracce narrative, tenute insieme (ma neanche tanto) dal tòpos dello zodiaco (con la benedizione di Paolo Fox as himself), riguardano un seduttore da strapazzo che intende portarsi a letto la vicina sudamericana credulona attraverso l’oroscopo scritto dal suo fraterno amico (protagonisti dell’episodio Pio & Amedeo e Mariana Rodríguez), un maresciallo dell’Arma e il suo dinoccolato attendente (Angelo Pintus, un altro che riteniamo abbia delle qualità inespresse), i quali perseguitano – per allontanarli – i fidanzatini della figlia del primo (Denise Tantucci), un avvocato marpione che, in preda ad amnesia passeggera (ancora?!), manda a rotoli le losche cause della giornata, un imprenditore in buoni rapporti con la Chiesa che si fa ricoverare per un graffietto e un installatore di parabole (Memphis) allergico alle donne dell’Ariete che rifiuta le avance di una star (Hessler).

Al di là delle gag anacronistiche (per non dire scorrette) e dello sfacciato product placement, tutto risaputo, e non è difficile individuare le incongruenze nel copione.

Max Marmotta