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Trama

Perdutamente innamorata del cardiologo Loïc, sposato con l’avvocato Rachel e prossimo alla paternità, la cameriera e studentessa di pittura Angélique non fa che parlare di lui e della loro relazione con la collega Héloïse e con l’amico David, che a sua volta ha una cotta per lei.

La ragazza tempesta il medico di regali e di omaggi floreali. Ma siamo sicuri che lui la voglia? .

Recensione

Dimenticatevi Amélie, malgrado la Tautou conservi intatto il suo aspetto gentile: dopo una falsa partenza da commedia romantica (che poi è quello che vorrebbero farvi credere il titolo italo-internazionale e l’infingardo trailer) ci si addentra nei meandri di un quasi-thriller con implicazioni alla Psyco, organizzato con coerenza (vedi i numerosi equivoci che generano il dramma) e gusto per il dettaglio.

Sorprendente, se si pensa che la regista è all’esordio; la sua sceneggiatura, scritta a quattro mani con Caroline Thivel, propone praticamente due storie: la prima dal roseo punto di vista di Angélique, l’altra da quello più veritiero (ma non inimmaginabile, via) di Loïc.

Purtroppo, tornando a quanto accennato all’inizio, l’ennesimo inganno pubblicitario scontenta lo spettatore, uscito di casa per assistere a ben altro film.

Max Marmotta