Video & Photo

1 videos

Recensione

Autore della gettonata collana per ragazzi che dà il titolo al film, R.

L. Stine diventa, grazie al volto mobile di Jack Black, semi-protagonista di un’acuta riduzione che inserisce – senza ammassarle – le sue creazioni in un popcorn movie meta-letterario.

Non c’è da stracciarsi le vesti, però l’ex-cartoonist Letterman (già con Black nell’analogo – per targeteppur dimenticabile I viaggi di Gulliver, peraltro richiamato) orchestra l’operazione dosando i ritmi, seguendo personaggi e attori (menzione per la giovane promessa comica Lee) e citando a man bassa: i riferimenti più forti sono Quella casa nel bosco e Jumanji, ma si notano robuste iniezioni di Gremlins, di fantasy già dimenticati (Pagemaster, Inkheart, Spiderwick) e di variazioni sul tema più impegnative (Vero come la finzione, Ruby Sparks).

E pazienza se in un contesto giocoso dei dettagli (vestiti che non si sporcano, assenze che non si notano) sono trascurati.

La trama riguarda il contrariato adolescente Zach (lo spigliato Minnette), trasferitosi nella minuscola Madison, Delaware, al seguito della madre vicepreside (la solida Ryan), e avvicinatosi alla misteriosa coetanea Hannah (Rush), abitante nella villetta accanto sotto l’occhio vigile dal padre scrittore (vedi sopra).

L’accidentale apertura di alcuni suoi libri, fra cui primeggiano quelli sullo Yeti e sul diabolico pupazzo Slappy, anima questi e altri temibili personaggi.

Missione: reimmetterli nei volumi.

.

Max Marmotta