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Recensione

Otto ragazzi tentano di sfondare, ognuno a modo suo, nel mondo del teatro a New York, tra amori e povertà, ostacoli e malattia.

Un musical popolare ambientato nel 1989 diventa film per la regia di Columbus (Mamma, ho perso l’aereo, Mrs. Doubtfire, i primi due Harry Potter). Gli esterni sono perfetti, la partecipazione degli attori è palpabile, Rosario Dawson è splendida… Però manca un quid che renda l’insieme maggiormente appetibile.

Fermo restando che chi (ahilui o ahilei) proprio non riesce a digerire il genere, che poi, grazie a canti e danze, è la quintessenza del cinema sonoro, è meglio si astenga.

Max Marmotta