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Trama

Roma, 1933. Incaricato di bonificare le Paludi Pontine per l’edificazione di Sabaudia, l’ingegnere delle acque Guido rincontra l’affascinante contessa italo-americana (di origini polacche) Sarah, per l’occasione nelle vesti di caritatevole dama della Croce Rossa.

L’uomo l’aveva già conosciuta insieme all’amica e collega Vittoria su una strada sterrata, quando le due donne, di ritorno da un ricevimento organizzato dall’amico Aldo (interessato alle grazie di Sarah, peraltro sposata con l’imprenditore edile Marcello), erano rimaste in panne con l’auto.

Tra la giovane signora e il tenebroso Guido scoppia, clandestina, la passione. Fino al giorno in cui quest’ultimo decide di troncare il rapporto, senza spiegazioni. Affranta, disorientata, gelosissima, Sarah, spronata da Vittoria, assume l’investigatore privato Basilio per indagare sull’amante.

Recensione

La bellezza insondabile e la recitazione discontinua di Sonia Aquino (ha iniziato come presentatrice televisiva, poi ha recitato in Amici ahrarara e L’italiano) sono al servizio di questo ritorno dietro la macchina da presa, a dodici anni da Persone perbene, di Francesco Laudadio (Fatto su misura, Topo Galileo, La riffa).

La sceneggiatura, scritta dallo stesso regista, è connotata da situazioni poco credibili (alcuni comportamenti e arrabbiature di Vittoria/Angela Finocchiaro), da personaggi descritti in maniera da sfiorare (magari a torto) la superfluità (Aldo/Maurizio Donadoni) nonché, più o meno di proposito, da risvolti o riferimenti ridicoli, come quelli al federalismo o all’Europa unitaria.

Il fatto è che non appare sempre chiaro, se mai gli interessasse schierarsi, da che parte stia il film, dotato di interessanti immagini d’archivio e di fermenti romantico-partigiani che non è il caso di svelare.

Finale ambientato sull’isola (di confino) di Ventotene. Marcello, il marito, è un avvizzito ma invidiabile Urbano Barberini.

Max Marmotta