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Trama

Un uomo privo di sensi e della memoria viene tratto in salvo in mare aperto da un peschereccio italiano.

Incapace di ricordare gli avvenimenti dei suoi ultimi sette giorni, prova a ricostruire la propria misteriosa identità tramite una serie di confusi indizi.

La sua prima tappa è una banca di Zurigo dove è custodita una cassetta di sicurezza il cui contenuto però risulta molto vago.

Inoltre la CIA, nella persona dell’agente Conklin, mostra nei confronti dell’individuo un notevole interesse dovuto al suo rapporto con il leader politico in esilio Wombosi.

Recensione

Spy movie dedicato alla memoria del romanziere Robert Ludlum, tratto da uno dei suoi manoscritti e diretto da un regista che, dopo essersi cimentato in piacevoli pellicole comico-romantiche o grottesche (Swingers, Go – Una notte da dimenticare), prova a sperimentare un nuovo genere.

Purtroppo la maggior parte degli elementi indirizzano più verso l’azione che lo spionaggio, sciorinando una struttura narrativa e un meccanismo dell’intreccio tutt’altro che intriganti.

Lo smemorato Jason Bourne di Matt Damon, affiancato dall’affascinante Marie Kreutz (la tedesca Franka Potente al suo terzo film americano), vaga per l’Europa alternando fughe rocambolesche con combattimenti inutilmente ricchi di marcati effetti sonori e con un banale romanticismo.

Scelte fin troppo semplici che, a conti fatti, distaccano ben poco l’opera dall’affine tentativo hitchcockiano Ipotesi di complotto di Richard Donner, dove almeno il singolare personaggio di Mel Gibson era veicolo di discreti paradossi.

Remake di un tv-movie del 1988 diretto da Roger Young, con Richard Chamberlain nel ruolo di Bourne.

Sax Marmotta