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Trama

Jerry Welbach è obbligato, per una grottesca casualità, a fare dei lavoretti poco onesti per un boss della sua città.

Non è tagliato affatto per il “mestiere”, e lo dimostrano i suoi continui fiaschi che costringono i committenti a offrirgli un’ultima possibilità.

Si tratta di andare in Messico e recuperare una preziosa pistola antica detta The Mexican. L’arma è circondata da misteriose leggende, e inoltre fa gola a molti, cosa che rende l’impresa di Jerry difficile.

La situazione si complica quando Samantha, la sua fidanzata, in viaggio alla volta di Las Vegas in seguito a un litigio, viene presa in consegna dal killer Leroy, il quale vuole così assicurasi che Jerry porti a termine il suo compito.

Recensione

Gore Verbinski costruisce le sue storie basandosi sulla fatalità. Lo aveva dimostrato nella commedia per bambini Un topolino sotto sfratto, e lo conferma con The Mexican, un’opera destinata a un altro tipo di pubblico.

Strizza l’occhio a Tarantino (come testimoniato dalla presenza di Lawrence Bender alla produzione) senza disdegnare i risvolti favolistici e romantici della vicenda.

Il grande ritmo che permea tutto il film è un raro pregio, specie se accompagnato da una buona dose di ironia.

Però in parecchi casi queste scelte danneggiano la logica dei personaggi, specie Jerry (Pitt) e Samantha (Roberts).

Si distingue maggiormente, anche grazie a una caratterizzazione più forte, Leroy, interpretato dal bravo James Gandolfini.

Una favola d’amore e morte, filmata in modo impeccabile e governata da leggi imposte dal destino.

Sax Marmotta