L’amore infedele – Unfaithful
- Adrian Lyne
- Diane Lane, Erik Per Sullivan, Olivier Martinez, Richard Gere
- Thriller
- Stati Uniti
- 10 May 2002
Video & Photo
Trama
Connie Summer, non più giovane ma ancora affascinante, abita in un’ampia casa al di fuori della cintura newyorkese.
Il marito Edward, con il quale è sposata da 11 anni, guadagna bene e l’amato figlioletto Charlie cresce.
Mentre è in città per l’organizzazione di un’asta di beneficenza durante una ventosa giornata autunnale, si scontra con il commerciante di libri usati Paul Martel (d’origine francese), il quale le propone di medicarsi nel suo appartamento.
Dopo un attimo di esitazione, Connie accetta, e senza neppure accorgersene si ritrova invischiata in una relazione adulterina che sembra rigenerarla.
Proprio quando i dubbi sulla propria condotta cominciano a tormentarla, Edward, allarmato da alcuni comportamenti incongruenti, fiuta qualcosa… .
Recensione
A volte dopo una visione non è facile capire se in un film prevalgono i pregi o i difetti. In questo caso, fra i primi possiamo senza dubbio annoverare uno stile ricercato, fatto di montaggi in parallelo e di una narrazione con il gusto del dettaglio (il forte vento, il vino spesso nominato, il riferimento a Le vacanze di M. Hulot di Tati), con un’attenta e cauta genealogia del sospetto e la scelta ardua di descrivere Charlie come un ragazzino non esattamente simpatico; in più, e non è poco, un’intensa prova dell’ancor stupenda Lane (il ruolo di Gere, che sorprendentemente non impersona un seduttore, acquista maggiore spazio nel secondo tempo).
Dalla controparte emergono invece le atmosfere torbide cui Lyne è avvezzo (mutuate soprattutto dai suoi maggiori successi, 9 settimane e ½ e Attrazione fatale), pronte a scadere nel cattivo gusto nonostante le scene di nudo siano misurate, e un confronto marito/amante che rischia di deludere.
Eppure, è questa poco credibile (ma solo in apparenza) ed inquietante sequenza, peraltro ispirata dall’originale francese del 1968 (dove la flaubertiana protagonista era Stéphane Audran, moglie di Chabrol), ad esercitare un fascino curioso, maligno e a virare il tono della trama.
I due attori principali avevano già recitato insieme diciotto anni fa in Cotton Club.
