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Trama

New York, 1963. L’adolescente Frank William Abagnale vive a New Rochelle con la madre d’origine francese Paula e con l’adorato padre, piccolo imprenditore locale, Frank senior.

La sua esistenza scorre nella piena normalità finché un’accusa di evasione fiscale manda in rovina il genitore, costringendo la famiglia a trovarsi una sistemazione più economica.

Quando inoltre i coniugi Abagnale decidono di divorziare, il giovane Frank preferisce scappare di casa e tentare, tramite piccole truffe, di guadagnare i soldi a suo avviso necessari per recuperare la vita d’un tempo.

Dai primi impacciati esperimenti il ragazzo passa a frodi di tale portata da suscitare persino l’interesse dell’FBI nella persona dell’agente Carl Hanratty, che si mette subito sulle sue tracce.

Frattanto il ricercato, fingendosi un pilota di linea, un medico pediatra e un avvocato, raccoglie ingenti somme scambiando assegni abilmente falsificati.

Recensione

Per il suo ritorno alla commedia (l’ultima diretta, 1941: allarme a Hollywood, risale al 1979) Spielberg sceglie di adattare l’autobiografia dell’autentico Frank Abagnale –presente nel piccolo ruolo di un poliziotto francese– realizzando in breve tempo una godibilissima pellicola minore, ideale pausa di riflessione dopo una serie di progetti impegnativi.

Un’opera filmata con la consueta classe, segnata da toni nostalgici persino nella costruzione degli efficaci momenti comici, ispirati alla garbata verve del miglior Blake Edwards.

E anche se le preconfezionate frecciatine al sistema risultano difficili da digerire, il regista americano si fa perdonare con una caratterizzazione del protagonista che sintetizza gli intenti del vero autore.

L’Abagnale del camaleontico Leo infatti, per quanto discutibile prodotto della società contemporanea, al pari del George Jung di Johnny Depp (Blow), conserva per quasi tutta la vicenda un’aria di sincera innocenza, scaturita semplicemente da un’infantile utopia.

Merito dell’ammirevole prova di DiCaprio, in grado di coniugare la spontaneità delle sue prime interpretazioni con la recitazione misurata dell’attore rodato.

Senza trascurare la sua capacità di tenere testa a due mostri sacri quali Tom Hanks (Carl Hanratty) e Christopher Walken (Frank Abagnale sr.

).

Sax Marmotta