Il più bel gioco della mia vita

Può la abbastanza durevole cine-biografia sportiva di un giovane giocatore di golf che negli anni ’10 sfidò un grande campione destare il benché minimo interesse per le platee? Può, e non perché l’opera seconda di Bill Paxton abbia riscosso chissà quale successo.

Il regista in questione (che, adesso possiamo dirlo, rende di più in questa veste che in quella di attore), sa come vivacizzare l’azione, farci affezionare ai personaggi e, per i neofiti, scavalcare la nebulosità delle regole.

E, se non bastasse, non trascura neanche uno stile narrativo morbido, non scontentando la Disney (che produce).