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Recensione

“Comandante” di Edoardo De Angelis (Mozzarella Stories, Perez.) porta sul grande schermo un capitolo poco conosciuto ma eccezionalmente eroico della storia italiana durante la Seconda guerra mondiale. La trama segue il coraggioso comandante della Regia Marina Salvatore Todaro, interpretato in modo magistrale da Pierfrancesco Favino, mentre guida il suo sommergibile Cappellini attraverso le acque pericolose dell’Atlantico. Nonostante le ferite che lo hanno portato alla pensione di invalidità, Todaro dimostra una determinazione e un coraggio straordinari nel perseguire la sua missione, che include il salvataggio di naufraghi belgi dopo un attacco al piroscafo Kabalo.

La storia, basata su eventi reali, è ricca di tensione e dramma, con momenti di azione avvincente mescolati a tocchi di umanità e cameratismo tra i membri dell’equipaggio e i naufraghi salvati. La decisione di Todaro di disobbedire agli ordini e salvare le vite degli uomini a bordo del Kabalo mette in evidenza la sua lealtà verso il codice marinaresco e il suo profondo senso di giustizia.

La produzione del film è stata un’impressionante dimostrazione di impegno e dedizione. Con un budget di 14 milioni e mezzo di euro, il regista De Angelis e il suo team hanno lavorato diligentemente per portare alla vita la storia di Todaro e del suo equipaggio. La Marina Militare italiana ha fornito supporto e accesso ai suoi archivi, garantendo un alto livello di autenticità alla produzione. La ricostruzione del sommergibile Cappellini è stata un’impresa incredibile, coinvolgendo oltre un centinaio di persone e richiedendo mesi di lavoro. Il risultato è stato un set impressionante che ha contribuito a immergere gli spettatori nell’ambientazione della guerra sottomarina.

Nonostante alcuni momenti di retorica ingenua, il film riesce a trasmettere un potente messaggio sulla solidarietà umana e sulla legge del mare. L’interpretazione di Pierfrancesco Favino è eccezionale, portando vita e profondità al personaggio di Todaro. E non è da meno Massimiliano Rossi, splendido viso scavato e grandiosa presenza scenica. Inoltre, la scelta di utilizzare dialoghi in dialetto stretto aggiunge un tocco di autenticità e profondità al film.

In definitiva, “Comandante” è un ottimo film di guerra e d’azione che offre una visione affascinante e poco conosciuta della storia italiana durante la Seconda guerra mondiale. Nonostante il suo modesto budget rispetto alla concorrenza americana, il film riesce a brillare grazie alla sua forte narrazione, alle prestazioni degli attori e alla sua produzione di alto livello qualitativo.

Sax Marmotta