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Trama

Nel piccolo villaggio di Chinonso abitano gli altrettanto piccoli Nonsochi, allegri e festosi uomini-roditore.

Il Natale è la ricorrenza più attesa; infatti durante la vigilia fervono i preparativi, e tutti gli abitanti sono indaffaratissimi.

Solo una piccola bambina sembra, in mezzo a un tale caos, porsi degli interrogativi sul senso dello spirito natalizio.

Stranamente troverà le sue risposte nel Grinch, un Nonsochi verde e peloso, che da lungo tempo professa il suo odio convinto nei confronti del Natale.

I giovani abitanti del villaggio non credono nella sua esistenza mentre gli anziani non vogliono parlarne.

Recensione

Tratto dal libro per bambini “How The Grinch Stole Christmas” del Dr. Seuss (al secolo Theodor Seuss Geisel 1904-1991, circa 400 milioni di libri venduti), il film ha avuto un grosso successo negli Stati Uniti.

La tradizione ha il suo peso: il Grinch è uno dei personaggi più famosi della letteratura per l’infanzia americana; lo stesso Chuck Jones ne ha tratto un cartone animato che va in onda puntualmente ogni Natale dal 1966.

Il film è un lavoro di tutto rispetto animato da una sceneggiatura che studia a fondo i personaggi, e ironizza sulla caotica società contemporanea partendo da un favola lunga soltanto 14 pagine.

Sono anche fondamentali le scenografie (curate dal duo Polizzi/Wabster) e il trucco di Rick Baker, un nome notissimo nell’ambiente e più volte candidato all’Oscar (come probabilmente lo sarà anche per questo film).

E infine Jim Carrey, irriconoscibile a causa del pesante make-up che richiedeva 4 ore al giorno per l’applicazione, riesce a dare vita a un Grinch dispettoso e cattivo (solo a causa di una deficienza cardiaca), ma anche disperato nella ricerca senza fine dello spirito natalizio di cui è stato privato.

Un film di rara intelligenza destinato a un pubblico giovanissimo, con una punta di irriverenza che lo rende piacevole anche per gli adulti.

Sax Marmotta