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Trama

1940. C.W. Briggs è un arrogante e logorroico investigatore di una compagnia di assicurazioni. È un solitario che non disdegna il gioco d’azzardo e le avventure galanti; ciononostante è terrorizzato dal confronto con una donna intelligente e sicura di sé, quale è Betty Ann Fitzgerald, nuova incaricata della gestione del personale, la quale ha intenzione di rinnovare un po’ tutta l’azienda a cominciare dalla sezione investigativa.

Lo scontro tra il detective e la dirigente è inevitabile, anche perché Briggs non riesce a risolvere il caso di un ladro imprendibile, che sta derubando i clienti più facoltosi.

Recensione

Dopo Soon-Yi, ecco la Dreamworks di Spielberg pronta a dare nuova linfa vitale all’incredibile prolificità di Woody Allen.

L’intero cast tecnico di Criminali da strapazzo è confermato. Come sempre la sceneggiatura è scritta benissimo e alcune battute restano memorabili, soprattutto nei duetti tra il regista (una sorta di caricatura di Bogart) e Charlize Theron (l’ereditiera-dark lady Laura Kensington).

Mancano le gags comico-visive, il che permette all’autore di concentrarsi sulla divertente storia d’amore tra C.W. e Betty Ann, incoraggiata da un “Cupido di giada”, ma inquinata da una lunghezza inusuale per un film di Allen oltre che dalla caratterizzazione del personaggio di Helen Hunt: ancora una volta una donna in carriera con devastanti problemi sentimentali.

Sax Marmotta