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Trama

Tennessee. Un gruppo di cinque musicisti, in cerca di un posto dove provare il suo repertorio sacro rinascimentale, trova ospitalità a casa dell’anziana vedova di colore Marva Munson.

In realtà il professore Goldthwait Higginson Dorr, leader del quintetto, e i suoi compagni Gawain, Pancake, il Generale e Lump altro non sono che banditi, in procinto di svaligiare il caveau sotterraneo di un famoso casinò galleggiante.

Lo scantinato della signora, dove gli uomini si riuniscono fingendo di suonare, è infatti il migliore punto di partenza per i lavori di un lungo tunnel, che li condurrà al malloppo.

Ma quando la Munson scopre la verità e minaccia di chiamare lo sceriffo Wyner, i balordi decidono di eliminarla e tirano a sorte per stabilire chi se ne dovrà occupare.

Recensione

Ottimo remake della commedia ormai classica La signora omicidi, diretto da Alex Mackendrick nel 1955, con un insuperabile Alec Guinness, affiancato dai giovani Peter Sellers e Herbert Lom, Ladykillers è anche la nuova incursione nei film per il grande pubblico dei fratelli Coen.

Un’altra opera minore, realizzata subito dopo Prima ti sposo, poi ti rovino, nel giro di pochi mesi, potrebbe far sospettare che i massimi autori del cinema americano contemporaneo abbiano deciso di piegare il loro talento alle esigenze di Hollywood.

Ma, per quanto la curatissima confezione e alcuni adattamenti seguano i dettami del mercato, la pellicola continua a mantenere intatte tutte le caratteristiche del cinema della coppia, finora amate solo dagli appassionati.

Trasferita l’azione da Londra al profondo sud degli States, i Coen sviluppano quindi una trama che ricalca i ritmi lenti della provincia, come già accaduto in Fargo e Fratello, dove sei?, e che ripropone con classe la loro premiata comicità grottesca, con quei picchi di humour nero ereditati da Sam Raimi.

E anche se il doppiaggio italiano non riesce a rendere al meglio le differenti parlate o le sfumature linguistiche (si gioca sulle parole nigger, negro e black), danneggiando il ritmo degli impeccabili dialoghi, l’intero cast di esilaranti caricature umane contribuisce comunque alla riuscita adattandosi con estro allo stile della farsa, con una nota di merito per il grande Tom Hanks (Dorr), in grado di recuperare la mimica degli esordi.

Sax Marmotta