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Trama

Reduce dal sofferto ma anche ricco divorzio da Stephen, Meg Altman compra una grande casa d’epoca nel centro di Manhattan dove si trasferisce con la figlia adolescente Sarah.

L’appartamento, un tempo proprietà di un miliardario eccentrico, ha una particolarità: la panic room, ossia una stanza blindata, con una consolle collegata a varie telecamere, praticamente inattaccabile dall’esterno e costruita per offrire rifugio nelle situazioni di emergenza.

L’occasione per collaudarla si presenta prestissimo. Una notte, mentre Meg è preda dell’insonnia, tre misteriosi uomini, Burnham, Raoul e Junior, irrompono nell’edificio ignari della presenza di una nuova proprietaria.

Recensione

Sarebbe lecito aspettarsi qualcosa di più dalla nuova opera di David Fincher, ma l’estrema cura per la confezione, a base di consuete atmosfere cupe, fa uscire dal cinema pienamente soddisfatti nonché immemori di alcuni risibili dialoghi.

Compie sicuramente un passo indietro rispetto alla schizofrenia grottesco-anarcoide di Fight Club o al thriller dell’assurdo di Seven, ma nella piena consapevolezza di avere a che fare con un film di cassetta comunque perfettamente dosato nella tensione e dinamizzato parecchio, a dispetto del contesto claustrofobico, da numerosi originali movimenti di macchina, specchi dell’invidiabile tecnica di Fincher, acquisita anche tramite esperienze nel mondo dei video musicali (Aerosmith e Madonna).

In linea coi tempi si apre inoltre uno squarcio nel suo pessimismo, rivelando la profonda umanità dei newyorkesi, totalmente assente nelle sue precedenti fatiche.

Ottime le prestazioni degli attori, specie Jodie Foster (Meg, incinta durante le riprese), la sorpresa Kristen Stewart (Sarah) e Forest Whitaker (Burnham).

Il notissimo (in America) cantante country Dwight Yoakam interpreta Raoul, mentre Nicole Kidman, inizialmente contattata per il ruolo della protagonista, si limita a prestare la sua voce all’antipatica fidanzata di Stephen.

Sax Marmotta