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Trama

Il giovane ingegnere Michael Jennings lavora secondo canoni prestabiliti: viene assunto da multinazionali iper-tecnologiche per analizzare e migliorare i prodotti della concorrenza; in seguito, si mette nelle mani del fidato Shorty che, attraverso un delicatissimo procedimento che prevede l’innalzamento di temperatura dell’encefalo e il bombardamento dei neuroni, gli cancella la memoria recente, ossia quella relativa al suo ultimo operato.

I suoi incarichi durano qualche mese e sono pagati profumatamente; ma la proposta che gli inoltra il facoltoso conoscente James Rethrick è diversa: un progetto di ricerca della durata di ben tre anni, al termine del quale Michael riceverà un assegno da capogiro; a patto, però, che si faccia eliminare i ricordi mediante una nuova tecnica chimica.

L’uomo accetta e comincia; sin da subito, all’interno del blindato laboratorio, adocchia la biologa Rachel Porter, che diventerà la sua amante.

Quando Michael si “risveglia” in banca ad aspettarlo non c’è la cifra pattuita, bensì una busta contenente 20 oggetti comuni.

Sorpreso, lo scienziato scopre presto di essere braccato: dalla squadra dell’agente Dodge, dell’FBI, e dallo spietato killer Wolfe.

Perché? .

Recensione

Cosa mancava al cinema survoltato di John Woo prima della realizzazione di Windtalkers? Delle sceneggiature solide, perlopiù sacrificate a beneficio dell’alto e godibile tasso di spettacolarità.

Anche qui il regista di Hong Kong (subentrato a Brett Ratner e Kathryn Bigelow), complice una fonte costantemente attuale quale è lo scrittore di fantascienza Philip K. Dick, può contare su un valido copione, redatto da Dean Georgaris (con un occhio a The Game, specialmente per quello che concerne gli oggetti da utilizzare al momento giusto), ridimensionando salomonicamente l’azione (ma neanche tanto, se si pensa alla stupenda sequenza mozzafiato in moto fra i container) e siglando uno dei suoi migliori film americani.

Non sfugga la ferma condanna a qualsiasi tipo di guerra “preventiva” (le virgolette sono d’obbligo), derivante da una deleteria lettura del futuro temuta persino da Einstein, argutamente citato.

In tale cornice, risulta quasi secondario che le “visioni” non siano in soggettiva o che gli interpreti non appaiano convincenti; in particolare Affleck, sostituto dell’amico Matt Damon.

Insomma, un fanta-thriller in formato de luxe che si fa benvolere. E i fan di Woo stiano tranquilli: c’è spazio pure per le pistole incrociate e le colombe bianche… .

Max Marmotta