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Recensione

Ce la ricordiamo, Giulia Louise Steigerwalt (nata negli Stati Uniti), quando, adolescente, esordì da attrice al fianco di Silvio Muccino in Come te nessuno mai. Già allora, insieme al coetaneo collega, diede qualche contributo al copione (per ciò che atteneva a pensieri e comportamenti giovanili di fine anni ’90), e fornire tale apporto le piacque al punto da affermarsi nel tempo principalmente come sceneggiatrice (con tanto di certificazione americana, senza rinunciare del tutto alla recitazione), scrivendo, per esempio, tutti i film di Simone Godano. Oggi, in un percorso piuttosto simile a quello dell’affermata collega Francesca Marciano, approda alla regia, con una commedia aggraziata, calibrata, affatto banale, in cui il suo tocco, ancora basato sulla credibile – perfino nei momenti surreali, vedi l’iperbolico training – e al contempo divertente interazione fra personaggi spesso antitetici, è assolutamente riconoscibile.

Trascurata dal marito (Sartoretti, in pungente partecipazione), Francesca (l’ottima Barbara Ronchi di Fai bei sogni, Padrenostro, Cosa sarà, Mondocane, Io sono Babbo Natale, finalmente e meritatamente al centro della scena) scopre di essere malata e cerca conforto nella non meno insoddisfatta amica Debora (Thony, che guadagna nuove sfumature). Intanto suo figlio Sergio (Luca Nozzoli) prepara l’incerta compagna di scuola Maria (Margherita Rebeggiani) alla sua prima, iper-pianificata volta (il “pretendente” è così privo d’importanza da non essere mostrato mai). E il disilluso ginecologo Guglielmo (il duttile Bentivoglio, sbattuto quanto basta) per colmare gli scompensi affettivi (anche la sua criticata famiglia è un’entità sfuggente) non trova di meglio che vedere regolarmente la giovane prostituta dell’est Ana (Tesa Litvan), la quale peraltro è corteggiata dall’ignaro panettiere Matteo (Enrico Borello). Storie che s’incrociano con ironia e leggerezza, con un occhio fisso ai fattivi problemi (di solitudine) di ciascun carattere, rifuggendo abbastanza dai risvolti più scontati.

Max Marmotta