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Recensione

L’exploit del simpatico e teatrale L’amico del cuore nel 1998 fece di Salemme una specie di corrispettivo di Pieraccioni e lo “costrinse” a sfornare film frettolosi – a eccezione dello stratificato Ho visto le stelle! fino al 2008 (con l’asfittico No problem).

Dopo una lunga, salutare pausa (irta di partecipazioni in lavori altrui), il nostro ritornò nel 2014 con …E fuori nevica!, che, malgrado gli squilibri, lo riscattò un po’: ancora tratto da una sua pièce e recitato dal ritrovato Buccirosso, presente pure nel successivo e complessivamente gradevole Se mi lasci non vale, aveva delle rifiniture in più.

La sua nuova fatica, sempre collaudata sul palcoscenico (con un cast perlopiù mutato) è dotata di sotterranea ma pulsante indignazione verso le furberie e i malcostumi italici.

Protagonista Gennaro, geometra onesto succubo delle megalomani pretese della consorte, che ha concepito il party per i 18 anni della figlia come mezzo di propulsione sociale (fra gli ospiti c’è un assessore maneggione).

L’improvviso decesso dell’anziano condomino del piano di sotto (il fedele Nando Paone) compromette l’organizzazione Gag azzeccate (benché a volte tirate per le lunghe), qualche incoerenza giustificata, però mancano alcune chiuse (per esempio, la famosa bomboniera).

Il finale è “oltre”, tuttavia non stecca.

Il “sostituto portiere” Gallo è il migliore, incertezze per Forte; nel cast anche Andrea Di Maria e James Senese as himself.

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Max Marmotta