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Trama

Fiume Clyde (Scozia), anni ’50. Sulla chiatta della silenziosa Ella Gault, suo marito Les e il lavorante Joe Taylor ripescano il cadavere di una donna.

Parte un’indagine e i sospetti si concentrano sull’idraulico sposato Daniel Gordon. Mentre Joe, accanito lettore, avvia un rapporto freddo e clandestino con Ella, tra l’altro madre del piccolo Jim, affiora il suo passato: il tentativo di fare lo scrittore, la sua tormentata relazione con la dolce Cathie Dimly, la fannuloneria.

Peraltro, lo attendono altre strane relazioni: con Gwen, sorella di Ella, e con Connnie, che gli affitterà una camera.

Recensione

A volte la ricercata sgradevolezza con cui è condotta una storia impedisce un giudizio del tutto sereno; il che non diminuisce il valore della stessa.

Qui il regista Mackenzie, prendendo spunto da un romanzo della beat generation, punta a un ambiente sporco, degradato, e lascia che sia il ritmo della navigazione fluviale a prevalere, anche quando va a ritroso per spiegarci accadimenti e dissezionare il misterioso carattere di Joe.

Costui, un Ewan McGregor che non teme i ruoli più ardui, non è evidentemente uno stinco di santo ma non è neanche sprovvisto di coscienza.

Un peccatore senza possibilità di redenzione che vive hic et nunc, forse incapace di organizzare un futuro e magari anche di amare.

Un giallo/noir con episodi di erotismo e acute punte drammatiche, fuori dal comune per più di una scelta stilistica (alcune rimangono impresse), che riesce nel difficile intento di non cadere in contraddizione abituandoci al cinismo dei personaggi.

Il protagonista si integra perfettamente con gli eccellenti Swinton e Mullan.

Max Marmotta