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Recensione

La tv-spazzatura dissimulata da tonnellate di lustrini è il (facile) bersaglio di Paul Weitz, lontano dai ragionamenti sociali di In Good Company, impegnato a imbastire uno show di dilettanti condotto da un uomo-immagine quasi più potente del presidente USA, peraltro benevolmente invitato a patrocinare, con la sua simbolica idiozia, le sfide fra gli ambiziosi (e ridicoli) concorrenti.

L’intento di approntare una satira al vetriolo è manifesto, i personaggi sono azzeccati (per quanto scherzare sui kamikaze sfiori la stucchevolezza), il camuffato Dafoe è strepitoso… Peccato che quasi non si rida! .

Max Marmotta