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Trama

Seymour Parrish, mite impiegato dell’emporio Sav-Mart, lavora al banco delle stampe fotografiche rapide.

Tra i numerosi e diversissimi clienti che occupano le sue giornate, l’uomo sviluppa una passione ossessiva per la famiglia Yorkin, composta dai giovani Nina e Will e dal piccolo Jakob.

Attraverso le foto dei loro momenti più felici, tutte rigorosamente duplicate, Sy arriva ad immaginarsi tra quelle mura domestiche come una sorta di vecchio zio, e si prodiga in regali e favori al bambino e alla madre mettendosi nei guai col suo superiore.

La situazione precipita quando gli capita tra le mani un rullino contenente immagini di Will con l’amante.

Recensione

Un thriller finalmente intelligente, meritevole di rivelarci il talento visivo di Romanek, regista incredibilmente maturo per il cinema sebbene formatosi nel mondo dei videoclip.

Supportato dalla fotografia di Cronenweth, efficace nel delineare la differenza umorale tra i pochi ambienti ripresi, l’autore mostra infatti un costante gusto per i dettagli che gli permette di approfondire la psicologia di ogni carattere; e poco importa che la sua scelta non conduca dove gran parte del pubblico si aspetta, specie se la conseguenza è un’opera dalla struttura solida in cui gli eterogenei temi affrontati si amalgamano senza creare stridore, dall’insospettabile furto di momenti intimi all’utopia di una vita familiare perfetta.

Il meraviglioso Robin Williams si dedica con estrema cura al suo Sy, perfettamente misurato nella sua “terapeutica” ossessione, cinico e calcolatore quando c’è da punire e inevitabilmente drastico per reazione al suo sguardo violato (l’angosciante sequenza dell’incubo).

Stona invece, in questa equilibrata ottica, l’interrogatorio finale al cospetto del detective Van Der Zee (Eriq La Salle, ex-presenza fissa di “E.

R.”) con esaustiva spiegazione di ogni elemento; ma questo è previsto da una legge non scritta delle produzioni americane.

Sax Marmotta