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Trama

La vicenda ruota attorno a un diamante da 84 carati. Il rapinatore professionista e giocatore d’azzardo Frankie Quattrodita se ne impossessa ad Anversa. La sua tappa successiva è Londra, dove vorrebbe piazzare la refurtiva che interessa molto a un ladro senza scrupoli ex-KGB, Boris Lametta.

I soci americani di Frankie fiutano il pericolo e volano alla volta dell’Inghilterra per recuperare lui e il diamante.

Entra presto in rapporto con questa ingarbugliata vicenda Il Turco, che organizza incontri di boxe clandestina, è ricattato da un pezzo grosso del giro e viene anche truffato da uno zingaro-irlandese, Mickey O’Neal.

Recensione

È un vero peccato che Lock & Stock, opera precedente del bravo Guy Ritchie (di recente balzato agli onori della cronaca per avere sposato Madonna), sia passata, almeno in Italia, inosservata.

Come Lock & Stock, Snatch si affida una buona sceneggiatura, ricca di colpi di scena divertenti e paradossali.

Ma l’intelligenza del regista consiste nel guardarsi bene da fare sempre lo stesso film; resta fedele al montaggio iper-dinamico e alle nervose riprese, senza dimenticarsi di curare la caratterizzazione dei personaggi (tutte facce indelebili) e arricchendo la narrazione di una serie di trovate che indirizzano l’opera più verso la commedia che il gangster-movie.

È fondamentale l’apporto degli attori che, divertendosi come matti, reggono il gioco di Ritchie; su tutti Rade Sheberdja, Benicio Del Toro e Brad Pitt, che, pur di lavorare con il regista inglese, ha chiesto solo il 15% del suo cachet.

Il budget del film è salito a 10 miliardi di lire (Lock & Stock non arrivava a 2) anche perché Madonna ha preteso che le venissero versati i diritti del brano “Lucky Star”, contenuto nella colonna sonora.

Sax Marmotta