
Ubriaco d’amore
- Paul Thomas Anderson
- Adam Sandler, Emily Watson, Jason Andrews, Philip Seymour Hoffman
- Amazon Prime, Commedia, Da Riscoprire, Drammatico, Mubi, Sentimentale
- Stati Uniti
- 25 October 2002
Trama
Los Angeles. Barry Egan è un modesto imprenditore con un magazzino in periferia. La sua è un’esistenza solitaria fatta di piccole manie, come acquistare enormi quantitativi di prodotti che offrono promozioni, specie se legate alla possibilità di guadagnare miglia per volare gratis.
Le sue sette sorelle non perdono occasione per denigrarne le scelte e il comportamento, diverse volte preda di incontrollabili scatti d’ira, scatenati in realtà dalla mancanza di sensibilità nei confronti del suo fragile carattere.
Uno spiraglio sembra finalmente aprirsi quando conosce Lena Leonard, simpatica ragazza che lo invita a raggiungerla alle Hawaii, dove deve recarsi per lavoro.
Ma Barry si trova nei guai a causa di una telefonata effettuata tempo prima a una linea erotica gestita dal criminale Dean Trumbell, il quale cerca di ricattarlo.
Recensione
Dopo i fasti scorsesiani di Boogie Nights e quelli altmaniani di Magnolia, torna il giovane Paul Thomas Anderson riscoprendo lo stile scarno del suo esordio (Sydney) e continuando a mantenersi fedele ad un costante impiego di elementi narrativi dal forte peso simbolico.
Sulla base di tali premesse, l’attacco dell’opera rivela una profonda coerenza autoriale, indugiando innanzitutto sulla solitudine del protagonista, poi su un terribile presagio che rompe la quiete dell’alba urbana per chiudersi con l’ingresso in scena dell’harmonium scassato.
Così lo strumento musicale si erge da subito a metafora della mesta esistenza del fragile Barry (un bravissimo e inedito Adam Sandler), tenero disadattato soggetto a crisi di rabbia, incapace di armonizzarsi con la realtà circostante e persino con quella familiare, nonché votato ad un inane consumismo che non nasconde il desiderio di fuggire.
Da un carattere talmente singolare, peraltro plasmato da un originale cineasta, nasce un film sentimentale fuori dagli schemi commerciali di Hollywood, dove la splendida Emily Watson (Lena) dà vita a una dolce metà in grado di guardare oltre l’imbranata scorza del partner per offrirgli la possibilità di dare inizio a una vera e propria relazione/rinascita, lontano però dal frastuono e dalle pressioni (sonoro e fotografia contribuiscono a un’efficace descrizione umorale dei due ambienti contrapposti: Los Angeles e le Hawaii).
Come nelle precedenti fatiche, score e soundtrack rivestono un ruolo fondamentale e il brano portante “He Needs Me” scritto da Harry Nilsson –è la versione cantata da Shelley Duvall/Olivia in Popeye di Robert Altman– si presenta quasi come una variante speculare del tema finale di Magnolia (“Save Me” di Aimée Mann).