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Trama

Dopo un passato da scavezzacollo, lo studente dell’ultimo anno Ben Cronin ha messo la testa a posto.

Ha una ragazza, Amy, che va fiera di lui, fa volontariato in ospedale con l’aiuto della madre ed è un asso nel nuoto: si allena parecchie ore al giorno in piscina sotto la guida dell’inflessibile coach Simkins e potrebbe fare carriera.

La sfilza di successi è turbata dall’arrivo della provocante violoncellista newyorkese Madison Bell, nuova iscritta alla sua scuola (in provincia) e cugina dell’emarginato Dante.

La ragazza, tentandolo insistentemente, seduce Ben, il quale vorrebbe lasciarsi subito alle spalle la scappatella.

Ma Madison non si fa mettere da parte: lo tempesta di e-mail, lo scredita agli occhi degli amici (fra cui Rene) e lo mette contro l’avversario Josh, avvicina Amy, si insinua nella sua famiglia.

Nell’affrontarla, Ben sbaglia diverse mosse.

Recensione

Non è stupefacente e neppure originale, ma siccome qualche accorgimento del regista è mediamente efficace (nel suo futuro Fear Itself, con Edward Norton), forse si potrebbe concludere che questo thriller rientri nella non ancora onorevole eppur dignitosa categoria dei prodotti non proprio da buttare via.

Il personaggio di Madison rappresenta la corruzione metropolitana e, magari non a caso, porta il nome e la pettinatura della seducente “sirena a Manhattan”.

Quello che probabilmente non sostiene adeguatamente la pellicola, discretamente fotografata da Giles Nuttgens, è il prevalentemente scarso appeal degli attori: da Jesse Bradford (Ragazze nel pallone, Clockstoppers), che è Ben, a Shiri Appleby (A Time for Dancing), ovvero Amy, fino a Erika Christensen (Traffic, Due amiche esplosive), cioè Madison, la Julia Stiles dei robusti.

Il titolo originale, Swimfan, si riferisce al nickname dell’amante-ammiratrice importuna .

Max Marmotta