Video & Photo

1 videos

Trama

In galera già da parecchio tempo, il boss mafioso Paul Vitti teme per la sua incolumità. Difatti è in corso una guerra per il controllo del territorio tra la sua gang, capeggiata da Patty LoPresti, e la famiglia Rigazzi.

Entrambe le parti premono perché il carcerato si schieri, ma l’uomo preferisce fingersi schizofrenico (canta notte e giorno i brani di West Side Story), riuscendo persino ad ingannare il suo ex-analista Ben Sobel, il quale propone di scarcerarlo temporaneamente.

Ma l’FBI mangia la foglia e decide di affidarlo proprio al dottore, con la gravosa responsabilità di concludere la terapia per farne un cittadino modello.

Paul si stabilisce così a casa Sobel sconvolgendo l’esistenza di tutti, mentre i federali lo spiano.

Inoltre Ben dovrebbe trovargli un impiego onesto… .

Recensione

Dopo il notevole successo di Terapia e pallottole, nonché del suo clone televisivo “I Soprano”, la vecchia volpe della commedia americana Harold Ramis (il dottor Egon Spengler per i fans di Ghostbusters) ripropone a distanza di tre anni le vicissitudini del mafioso Paul Vitti (De Niro) e del suo analista Ben Sobel (Crystal).

Assodata –grazie soprattutto all’affiatamento dei due autoironici protagonisti– l’efficacia del confronto tra il machismo invadente di un don Corleone e la razionalità e la riservatezza di un Freud, il film inizia con la velocità di un bradipo, regalando quelle poche risate che tracciano i contorni di un inutile remake.

Ma il regista, per nulla privo di mestiere, riesce a raggiungere l’obiettivo sequel nella seconda parte.

Cioè quando, a differenza delle sue passate produzioni, sceglie di dinamizzare la narrazione evitando un finale eccessivamente buonista.

Merito anche dell’ottima colonna sonora, curata nello score dal dj David Holmes e con l’inedita presenza di Jovanotti, cantante del brano “Una tribù che balla”.

Producono, tra gli altri, lo stesso Billy Crystal e Barry Levinson.

Sax Marmotta